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Saporita e inusuale...colza saltata!


La colza è proprio una verdura d'altri tempi...oltre a essere usata per i sovesci e per l'alimentazione animale, non avevo idea che ancora la si trovasse in commercio per uso alimentare...umano.
Così alcuni giorni fa, uno degli agricoltori da cui prendiamo le verdure me ne ha dato un bel mazzo...e troppo orgogliosa per chiedere "e come cavolo la cucino?!?"  ho pensato che con la mia fantasia culinaria mi sarei certamente arrangiata, e così è stato!
La colza è venuta buonissima, e con il suo sapore costituisce un'ottima alternativa alle verdure che abbiamo mangiato per tutto l'inverno...provare per credere...

Ingredienti per un contorno per 3 persone:
-un mazzo di foglie di colza da 500 gr (anche un pò meno...)
-sale, pepe, peperoncino
-aglio
-semi di girasole (ma perchè no anche noci, semi di sesamo, di zucca e quant'altro...)
-olio e.v.o.

Preparazione:
Sfilare dalla costola le foglie, come si fa per il cavolo nero. Sciacquarle abbondantemente e tenerle immerse in acqua (in modo che quando si metteranno in pentola saranno grondanti).
Mettere sul fuoco una padella a bordi alti o una pentola, con l'olio, aglio e peperoncino e attendere che questi ultimi due inizino a soffriggere e aggiungere quindi anche i vari semini.
Quando l'aglio  è dorato versare nella pentola le foglie di colza ancora molto bagnate, in modo che quell'acqua costituisca poi il liquido di cottura.
Appena messe in pentola o in padella, le foglie sembreranno molto ingombranti...ma vedrete che in pochi minuti il loro volume si ridurrà drasticamente! Se non vi entrassero tutte immediatamente nella pentola, attendete che quelle già messe a cuocere si riducano, versandovi sopra un pizzico di sale e coprendo con un coperchio; dopo uno o due minuti sarete già in grado di aggiungere le foglie rimaste fuori.

Lasciate cuocere la colza per circa 10-15  minuti, su fiamma media ma lasciando la pentola coperta, questo perchè un'eccessiva evaporazione dell'acqua ve la potrebbe far bruciare se non siete li pronti a mescolarla ogni 2 minuti! Quando le foglie avranno un colore scuro e saranno cotte (provatene una), togliete il coperchio, alzate un pò la fiamma e lasciate asciugare, girando di tanto in tanto.

Servite quando volete, calda o fredda, come contorno o accompagnamento di una polenta, o magari su dei crostini passati nel forno con una sfoglia di scamorza affumicata poggiata sopra...

E come sempre, buon appetito!

Cime di rapa...come si deve!

Ho delle serie difficoltà ad inserire UNA ricetta (e di conseguenza anche la relativa fotografia!) per le cime di rapa...ed adesso vi spiego in breve il perchè: dunque, avendo origini napoletane, ho sempre mangiato, in famiglia le cime di rapa, i cosiddetti "friarielli" (nome talvolta usato anche per i peperoncini...ma questa è un'altra storia...), un pò in tutte le salse, per condire la pasta (magari delle buone orecchiette fatte in casa...), come accompagnamento ad una mozzarella fresca e saporita (i carnivori immagineranno invece una succulenta salsiccia), oppure come ripieno, al posto della scarola, di tortani al forno e pizza salate....
Insomma, le cime di rapa sono una verdura davvero versatile, ma per ciascuna di queste preparazioni vi consiglio la medesima ricetta, starà poi a voi decidere se accostarle alla pasta piuttosto che alla salsiccia o utilizzarle come ripieno, fatto sta che se avete un bel mazzo "cimato" (cioè con i fiorellini ancora in boccio) da preparare, questa è a parer mio la via migliore....

Ingradienti:

- 1 Kg di cime di rapa (che cotte si riducono miseramente ad un solo piatto di verdure cotte)
- olio extravergine di oliva
- aglio, sale (pepe)
- peperoncino

(più semplice di così....)


Preparazione:
Pulite le cime come se fossero foglie di cavolo nero...cioè, se siete a Napoli probabilmente di foglie l'ortolano di fiducia non ve ne darà neanche, ma solo fiori; ma qui a Firenze, per cime di rapa si intendono i giovani rami fogliosi, per cui, procedete eliminando le costole dure e tenendo la parte tenera delle foglie così come tutte le cime fiorite (che sono la parte più buona!).
Lavate la verdura in abbondante acqua fredda, e nel frattempo in una pentola capiente fate soffriggere in poco olio uno o due spicchi di aglio e un pò di peperoncino...
Versate quindi le foglie, aggiungete un pizzico di sale che aiuta le verdure a buttare più rapidamente fuori l'acqua e coprite col coperchio.
Le cime ci metteranno una ventina di minuti a cuocere (oppure come me, usate la mitica pentola a pressione che in 10 minuti fa tutto!), e saranno pronte quando, dal colore ancora verde brillante tipico delle verdure lesse, assumeranno un colore "verde militare" dato dalla rosolatura in olio... aggiustate di sale e pepe (se vi paice anche altro peperoncino), e fate asciugare per gli ultimi 5 minuti senza coperchio (a meno che non vogliate utilizzare il preparato per condire la pasta, in tal caso vi conviene tenere un pò di "sughetto").
A questo punto a voi la scelta: nelle orecchiette? Oppure fatte raffreddare e servite magari a cena accanto a dei formaggi? Accompagnate a una polenta, ad un cous cous, o magari dentro una pizza ripena? Questo sta a voi, a me piacciono in tutte le salse, e devo dire che anche gli altri commensali non smettono mai di gradire!
Buon appetito allora....



Scarola alla napoletana...buonissima anche a Firenze!



Ingredienti (per un contorno per 4 - 5 persone)
1 ceppo di indivia scarola
1 ceppo di indivia riccia
4 acciughe sotto sale
50 gr di olive nere denocciolate
1 cucchiaio di capperi sotto sale
30 gr di pinoli, peperoncino, olio extravergine d’oliva, sale.

Preparazione:
Mondate e lavate la scarola e l’indivia riccia, scolatele e le mettetele in un tegame antiaderente con un pizzico di sale: coprite con il coperchio e le lasciate stufare nella loro acqua di vegetazione fino al termine della cottura.
In una padella antiaderente mettete a scaldare un filo d’olio, aggiungere l’aglio schiacciato, il peperoncino, poi le acciughe disliscate e lavate, i pinoli e un pizzico di peperoncino...
Scolate la scarola e passatela nella padella aggiungendo anche i capperi e le olive tritati. Mescolate bene e regolate di sale.
Lascio cuocere ancora qualche minuto e servite ben caldo!

Zucca alla griglia, per non annoiarsi con le solite verdure...


Beh, ci sono delle gustose pietanze che davvero non hanno bisogno di ricetta, insomma, basta il titolo ed uno sa già cosa fare...diciamo che è proprio il titolo a fare tutto il lavoro, magari dando l'ispirazione per qualcosa che non si era mai provato prima...
E' il caso della zucca alla griglia, ogni tanto quando la preparo, assieme alle più tradizionali zucchine o melanzane, c'è qualcuno che rimane stupito e mi dice "ah, che buona la zucca, così, non l'avevo mai mangiata!"...e allora perchè non ne approfittate anche voi?!
Mi rifiuto di descrivere in "preparazione" come grigliare delle fettine di zucca, vi raccomando solamente di non farle più spesse di mezzo centimetro altrimenti ci mettono troppo a cuocere...poi, date sfogo alla antasia, io le condisco semplicemente così:
-Zucca ( a fettine spesse 0,5 cm)
-Prezzemolo fresco super tritato
-Aglio fresco...meno tritato (così chi non lo gradisce lo può agilmente scansare!)
-Sale, pepe, olio e.v.o....e aceto balsamico (che personalmente mangerei anche la amttina a colazione!)

Tutto qua...deliziosa!

Zucchine sottolio...ideali come antipasto, sugo e quant'altro!


Ingredienti (per circa 7 barattoli Bormioli, come quelli nella foto)
3 Kg zucchine lunghe fiorentine
1 bottiglia di vino bianco secco
0,5 litri di aceto di vino bianco
2 cucchiai di sale
1 cucchiaio di zucchero
Alloro, bacche di ginepro, aglio, grani di pepe, sale
Olio extravergine di oliva, olio di semi (biologico), olio al peperoncino (se ne avete, se no basta un peperoncino aggiunto agli odori)


Preparazione:
Gli zucchini sottolio, rispetto a molte altre prelibatezze da conserva, come peperoncini ripieni o melanzane, non richiedono tempi lunghi di preparazione, anzi, sono semplici, veloci, e dopo 2 settimane pronti per essere mangiati!
Dunque, io preferisco utilizzare zucchini piccoli e teneri, tuttavia molte persone approfittano di questa preparazione per "salvare" vecchi  zucchini troppo cresciuti, per cui ne asportano la polpa con i semi ormai formati, e procedono alla medesiam preparazione.
Pulite gli zucchini e tagliategli a dadini o listarelle, a seconda dei vostri gusti. L'importante è che i pezzetti abbiano corpo e non siano nè troppo sottili nè troppo piccoli.
Mettete sul fuoco una pentola contenente il vino, l'aceto, sale e zucchero, qualche spicchio di aglio e qualche foglia di alloro, e appena bolle, buttateci dentro gli zucchini che dovranno cuocere non più di 2-3 minuti.
Scolateli ancora duri e metteteli ad asciugare su un canovaccio; in questa fase io li salo leggermente, aggiungo pepe macinato e prezzemolo secco, ma non è necessario.
Nel frattempo sterilizzate in forno i barattoli, dopo di che riempiteli con le zucchine, una foglia di alloro, uno spicchio d'aglio,qualche bacca di ginepro, grani di pepe, e rabboccate con l'olio pigiando delicatamente le zucchine verso il basso con una forchetta in modo da fare fuoriuscire le eventuali bolle d'aria.
Per l'olio io uso un mix del nostro olio e.v.o. con olio di semi biologico (quindi ottenuto meccanicamente e non con estrazione chimica), ed olio al peperoncino che da un pizzichino che mi piace tanto...ma sta a voi, se avete una buona scorta di olio di oliva, sicuramente la qualità della conserva sarà superiore (anche se l'olio e.v.o. ha sapore forse un pò troppo intenso per gli zucchini...)
Attendete due settimane, eventualmente aggiungendo un pò di olio se vedete che va giù... e poi utilizzate i vostri zucchini come meglio credete: antipasto, contorno, o condimento per una pasta estiva....comunque sia, buon appetito!




Bucatini arance e alici, tutto il gusto della Sicilia!


Ingredienti:
(per 6 persone)
1 kg di arance rosse (Tarocco) ben mature
8 acciughe sott'olio
2 spicchi di aglio belli grossi
Pangrattato q.b.
500 gr di bucatini, spaghetti o linguine
sale & pepe
Olio extravergine d'oliva

Preparazione:
Pelate le arance, in modo da privarle completamente della buccia, della parte bianca e della "pelle" che riveste ogni singolo spicchio. Eseguite questa operazione su una ciotola in modo da conservare tutto il succo che gocciola durante la pelatura. Nella stessa ciotola ponete via via i singoli spicchi "pelati" e privati cioè di tutto il rivestimento, ovvero "pelati a vivo".
In una ampia padella versate un filo d'olio, l'aglio e le alici, in modo che si "spappolino", dopo di che aggiungete il succo e la polpa d'arancia e fate cuocere per pochi minuti. Cuocete nel frattempo la pasta al dente, e quando sarà pronta versatela nel sugo di arance aggiungendo una manciata di pangrattato precedentemente tostato, in modo che questo aiuti il sugo a "far presa" sulla pasta...aggiungete eventualmente del pepe...
Si tratta di un piatto squisito, assolutamente invernale (si prepara nel periodo in cui si trovano le arance Tarocco), che concilia benissimo il carattere di un primo salato, al gusto inconfondibile e fresco delle arace....buon appetito!

Agli sott'olio!



Ingredienti:
- 1 kg di agli novelli (con buccia rosa)- sono circa 8 teste
- aceto di vino bianco
- prezzemolo
- alloro
- peperoncino
- pepe in grani
- olio di semi
- olio d’oliva
- sale
Utilizzate inoltre barattolini sterilizzati, mi raccomando (sarebbe un peccato buttar via tanto lavoro....)

Procedimento:
Pulite le teste ed i singoli spicchi di aglio, e metteteli in amollo per un'oretta in una ciotola contenente acqua e sale (fate una salamoia ad occhio senza preoccuparvi troppo delle dosi).
Trascorso questo tempo versate gli agli (scolati) in un tegame contenente l'aceto a bollore, leggermente salato.
Dopo circa 2 minuti di ebollizione, gli agli dovrebbero iniziare a galleggiare (se non lo facessero toglieteli dal fuoco comunque entro 3 minuti), a questo punto scolateli e metteteli ad asciugare su un canovaccio pulito.

Preparate un trito di prezzemolo (va bene anche il prezzemolo secco) e peperoncino, e preparatevi già delle foglie lavate di alloro e dei grani interi di pepe nero.
Ponete a strati alternati gli agli e gli odori (solo un paio di foglie di alloro per barattolino) e coprite il tutto con olio extra vergine di oliva (lo potrete poi usare eventualmente per cucinare o aromatizzare bruschette o insalate!) e lasciate riposare i barattoli ben chiusi per almeno 2 settimane prima di consumarli...
Buon Appetito!!!

p.s. Nonostante i barattoli siano sterilizzati, la preparazione degli agli sott'olio non è una oparazione effettuata in condizioni di sterilità per cui non fate trascorrere troppo tempo prima di consumare il prodotto, che altrimenti potrebbe deteriorarsi...