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Cardi & Porri...

I cardi, ormai, sono a fine, restano i più piccoli e teneri, buonissimi con i porri (in questa foto ;-) e, come per i pnini integrali, prometto che al più presto posto la ricetta!

Panini vegani integrali

Appena fatti con il lievito madre...prometto che quando ho un secondo posto la ricetta!

Buoni con dolce & salato...Panini al latte!



I panini al latte sono stati il mio primo esperimento di panificazione all'età di 13 anni...da allora li ho fatti spesso, specialmente finchè sono stata onnivora...poi, con la conversione al vegetarianesimo sob! Panini al latte con prosciutto crudo spariti! Ma la ricetta ve la consiglio, sia che siate carnivori che vegetariani! Con un pò di esperienza poi potrete iniziare a modificare le farine (kamut, integrale, con fiocchi etc...), e sbizzarrirvi con semini e quant'altro....

Ingredienti:
-500gr di farina 00 (o Manitoba)
-90 gr burro
-150gr di lievito madre rinfrescato o 25gr di lievito di birra
-200 gr latte (q.b. di questo ad ammorbidire l'impasto)
-50 gr di zucchero (non obbligatori, da usare solo se si vogliono panini dolci)
-1 tuorlo d'uovo (da spennellare mescolato al latte sulla superficie dei panini)

Preparazione:
Se si usa il lievito madre conviene mescolare a quest'ultimo un paio di cucchiai di farina, 50 ml di latte tiepido e lo zucchero, se si è deciso di usarlo. Lasciare riposare per un pò...senza particolari accortezze.
Aggiungere la farina restante, il burro ammorbidito e via via il latte, finche l'impasto non risulterà morbido ed elastico.
Lasciare lievitare 2 ore (basta 1 ora se si usa lievito di birra), fare poi delle palline grandi come noci , disporle su una teglia infarinata o con carta forno, e lasciare riposare altri 40 minuti.

Spennellare con tuorlo d'uovo mescolato ad un goccio di latte.

Infornare in forno caldo a 180°C per 15 minuti, finchè la superficie spennallata non diventerà dorata.
Servire tiepidi...ma anche freddi (!) farciti a piacimento...

Lievito madre: istruzioni per l'uso!



Questi nella foto sono i pacchettini in tela e corda da 250gr di lievito madre, consegnati gratuitamente ai clienti de L'Orto@Casa che ne avevano fatto richiesta!

Di cosa si tratta:
Un lievito madre è ottenuto mediante un processo naturale di fermentazione di farina ed acqua, generalmente attivato con un'aggiunta di frutta, crusca, yogurt o miele. L'acidità dell'impasto, ottenuto grazie alla presenza di lieviti e batteri (specialmente Lattobacilli), consente inoltre una selezione dei microrganismi presenti favorendo quelli attivi nella fermentazione e consentendo l'eliminazione, nel processo di acidificazione di eventuali patogeni.
Il lievito madre, oltre che un metodo naturale per ottenere impasti altamente digeribili e conservabili per maggior tempo, risulta un elemento fondamentale nei processi di panificazione e nella pasticceria di qualità, dove costituisce un ingrediente indispensabile per la preparazione di panettoni, colombe e babà (il levito che avete ricevuto proviene da una eccellente pasticceria di Orvieto, dove viene rinfrescato e utilizzato quotidianamente da oltre 60 anni!).

Come si mantiene un lievito madre:
Affinchè i microrganismi possano continuare ad essere attivi è necessario fornire loro il “cibo” e l'acqua necessari; rinfrescare un lievito vuol dire quindi aggiungervi una dose standard di acqua e farina:di norma a 100 gr di lievito madre vanno aggiunti 50 gr di acqua (a temperatura ambiente) e 100 gr di farina - il rapporto tre lievito madre/acqua/farina è sempre il medesimo: 1/0,5/1.

Come si rinfresca il lievito:
Per mantenere un lievito molto attivo è bene rinfrescarlo tutti i giorni. Poiché si tratta di un organismo vivente (o meglio di una massa di microrganismi attivi), sarebbe ideale mantenere una certa costanza nella tecnica e nei tempi, ovvero rinfrescarlo sempre allo stesso modo e tutti i giorni alla stessa ora. Visto che rinfrescare tutti i giorni il proprio lievito, se non se ne usa in abbondanza, vuol dire aumentarne esponenzialmente la quantità (e da 100 gr si passa ad averne in 3 giorni oltre 1,5 kg!), ci sono varie tecniche per ridurre il lavoro...

Come conservare il lievito se non si usa tutti i giorni:
-conservazione per 3-4 giorni: per brevi periodi è bene conservare il lievito nella condizione ideale, ovvero avvolto in un panno di cotone resistente -va bene un canovaccio da cucina- e legato a salsicciotto con uno spago. In questo modo si può riporre in frigorifero per alcuni giorni (il salsicciotto di cotone diverrà più duro via via che il lievito all'interno crescerà premendo quindi contro le pareti di cotone).
Ricordate quando andate ad aprire il salsicciotto di eliminare la crosta esterna che si sarà formata, ed utilizzare o rinfrescare per il mantenimento la parte non secca del lievito.
-conservazione per 3-5 mesi: mescolare al lievito una quantità di farina pari al peso del lievito stesso. Mescolare con energia (meglio se in un robot da cucina), si otterrà così un “impasto” sbriciolato e asciutto, che va posto in una teglia, magari su carta da orno o cotone, elasciato asciugare all'aria per 2-3 giorni, mescolandolo ogni tanto. Così trattato il lievito può essere conservato in un barattolo di vetro a chiusura ermetica, sia in frigo che in una dispensa.
-conservazione fino a 1 anno: (dipende dalle temeperature del surgelatore), tagliare il lievito in tocchetti (magari di peso standard in modo da averne già dei panetti pronti), e surgelarlo tal quale, in un recipiente, dopo averlo rinfrescato e aver atteso qualche ora che la mssa lievitasse. Per un congelamento di lungo periodo si può surgelare la massa già essiccata come descritto sopra.

Proporzioni di utilizzo:
-Viene generalmente utilizzato in proporzione di 1:3 (100gr di lievito ogni 300gr di farina), i tempi di levitazione variano a seconda dell impasto (più lenti con farina integrale), e della temperatura.

Saporita e inusuale...colza saltata!


La colza è proprio una verdura d'altri tempi...oltre a essere usata per i sovesci e per l'alimentazione animale, non avevo idea che ancora la si trovasse in commercio per uso alimentare...umano.
Così alcuni giorni fa, uno degli agricoltori da cui prendiamo le verdure me ne ha dato un bel mazzo...e troppo orgogliosa per chiedere "e come cavolo la cucino?!?"  ho pensato che con la mia fantasia culinaria mi sarei certamente arrangiata, e così è stato!
La colza è venuta buonissima, e con il suo sapore costituisce un'ottima alternativa alle verdure che abbiamo mangiato per tutto l'inverno...provare per credere...

Ingredienti per un contorno per 3 persone:
-un mazzo di foglie di colza da 500 gr (anche un pò meno...)
-sale, pepe, peperoncino
-aglio
-semi di girasole (ma perchè no anche noci, semi di sesamo, di zucca e quant'altro...)
-olio e.v.o.

Preparazione:
Sfilare dalla costola le foglie, come si fa per il cavolo nero. Sciacquarle abbondantemente e tenerle immerse in acqua (in modo che quando si metteranno in pentola saranno grondanti).
Mettere sul fuoco una padella a bordi alti o una pentola, con l'olio, aglio e peperoncino e attendere che questi ultimi due inizino a soffriggere e aggiungere quindi anche i vari semini.
Quando l'aglio  è dorato versare nella pentola le foglie di colza ancora molto bagnate, in modo che quell'acqua costituisca poi il liquido di cottura.
Appena messe in pentola o in padella, le foglie sembreranno molto ingombranti...ma vedrete che in pochi minuti il loro volume si ridurrà drasticamente! Se non vi entrassero tutte immediatamente nella pentola, attendete che quelle già messe a cuocere si riducano, versandovi sopra un pizzico di sale e coprendo con un coperchio; dopo uno o due minuti sarete già in grado di aggiungere le foglie rimaste fuori.

Lasciate cuocere la colza per circa 10-15  minuti, su fiamma media ma lasciando la pentola coperta, questo perchè un'eccessiva evaporazione dell'acqua ve la potrebbe far bruciare se non siete li pronti a mescolarla ogni 2 minuti! Quando le foglie avranno un colore scuro e saranno cotte (provatene una), togliete il coperchio, alzate un pò la fiamma e lasciate asciugare, girando di tanto in tanto.

Servite quando volete, calda o fredda, come contorno o accompagnamento di una polenta, o magari su dei crostini passati nel forno con una sfoglia di scamorza affumicata poggiata sopra...

E come sempre, buon appetito!