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Cardi & Porri...

I cardi, ormai, sono a fine, restano i più piccoli e teneri, buonissimi con i porri (in questa foto ;-) e, come per i pnini integrali, prometto che al più presto posto la ricetta!

Panini vegani integrali

Appena fatti con il lievito madre...prometto che quando ho un secondo posto la ricetta!

Buoni con dolce & salato...Panini al latte!



I panini al latte sono stati il mio primo esperimento di panificazione all'età di 13 anni...da allora li ho fatti spesso, specialmente finchè sono stata onnivora...poi, con la conversione al vegetarianesimo sob! Panini al latte con prosciutto crudo spariti! Ma la ricetta ve la consiglio, sia che siate carnivori che vegetariani! Con un pò di esperienza poi potrete iniziare a modificare le farine (kamut, integrale, con fiocchi etc...), e sbizzarrirvi con semini e quant'altro....

Ingredienti:
-500gr di farina 00 (o Manitoba)
-90 gr burro
-150gr di lievito madre rinfrescato o 25gr di lievito di birra
-200 gr latte (q.b. di questo ad ammorbidire l'impasto)
-50 gr di zucchero (non obbligatori, da usare solo se si vogliono panini dolci)
-1 tuorlo d'uovo (da spennellare mescolato al latte sulla superficie dei panini)

Preparazione:
Se si usa il lievito madre conviene mescolare a quest'ultimo un paio di cucchiai di farina, 50 ml di latte tiepido e lo zucchero, se si è deciso di usarlo. Lasciare riposare per un pò...senza particolari accortezze.
Aggiungere la farina restante, il burro ammorbidito e via via il latte, finche l'impasto non risulterà morbido ed elastico.
Lasciare lievitare 2 ore (basta 1 ora se si usa lievito di birra), fare poi delle palline grandi come noci , disporle su una teglia infarinata o con carta forno, e lasciare riposare altri 40 minuti.

Spennellare con tuorlo d'uovo mescolato ad un goccio di latte.

Infornare in forno caldo a 180°C per 15 minuti, finchè la superficie spennallata non diventerà dorata.
Servire tiepidi...ma anche freddi (!) farciti a piacimento...

Lievito madre: istruzioni per l'uso!



Questi nella foto sono i pacchettini in tela e corda da 250gr di lievito madre, consegnati gratuitamente ai clienti de L'Orto@Casa che ne avevano fatto richiesta!

Di cosa si tratta:
Un lievito madre è ottenuto mediante un processo naturale di fermentazione di farina ed acqua, generalmente attivato con un'aggiunta di frutta, crusca, yogurt o miele. L'acidità dell'impasto, ottenuto grazie alla presenza di lieviti e batteri (specialmente Lattobacilli), consente inoltre una selezione dei microrganismi presenti favorendo quelli attivi nella fermentazione e consentendo l'eliminazione, nel processo di acidificazione di eventuali patogeni.
Il lievito madre, oltre che un metodo naturale per ottenere impasti altamente digeribili e conservabili per maggior tempo, risulta un elemento fondamentale nei processi di panificazione e nella pasticceria di qualità, dove costituisce un ingrediente indispensabile per la preparazione di panettoni, colombe e babà (il levito che avete ricevuto proviene da una eccellente pasticceria di Orvieto, dove viene rinfrescato e utilizzato quotidianamente da oltre 60 anni!).

Come si mantiene un lievito madre:
Affinchè i microrganismi possano continuare ad essere attivi è necessario fornire loro il “cibo” e l'acqua necessari; rinfrescare un lievito vuol dire quindi aggiungervi una dose standard di acqua e farina:di norma a 100 gr di lievito madre vanno aggiunti 50 gr di acqua (a temperatura ambiente) e 100 gr di farina - il rapporto tre lievito madre/acqua/farina è sempre il medesimo: 1/0,5/1.

Come si rinfresca il lievito:
Per mantenere un lievito molto attivo è bene rinfrescarlo tutti i giorni. Poiché si tratta di un organismo vivente (o meglio di una massa di microrganismi attivi), sarebbe ideale mantenere una certa costanza nella tecnica e nei tempi, ovvero rinfrescarlo sempre allo stesso modo e tutti i giorni alla stessa ora. Visto che rinfrescare tutti i giorni il proprio lievito, se non se ne usa in abbondanza, vuol dire aumentarne esponenzialmente la quantità (e da 100 gr si passa ad averne in 3 giorni oltre 1,5 kg!), ci sono varie tecniche per ridurre il lavoro...

Come conservare il lievito se non si usa tutti i giorni:
-conservazione per 3-4 giorni: per brevi periodi è bene conservare il lievito nella condizione ideale, ovvero avvolto in un panno di cotone resistente -va bene un canovaccio da cucina- e legato a salsicciotto con uno spago. In questo modo si può riporre in frigorifero per alcuni giorni (il salsicciotto di cotone diverrà più duro via via che il lievito all'interno crescerà premendo quindi contro le pareti di cotone).
Ricordate quando andate ad aprire il salsicciotto di eliminare la crosta esterna che si sarà formata, ed utilizzare o rinfrescare per il mantenimento la parte non secca del lievito.
-conservazione per 3-5 mesi: mescolare al lievito una quantità di farina pari al peso del lievito stesso. Mescolare con energia (meglio se in un robot da cucina), si otterrà così un “impasto” sbriciolato e asciutto, che va posto in una teglia, magari su carta da orno o cotone, elasciato asciugare all'aria per 2-3 giorni, mescolandolo ogni tanto. Così trattato il lievito può essere conservato in un barattolo di vetro a chiusura ermetica, sia in frigo che in una dispensa.
-conservazione fino a 1 anno: (dipende dalle temeperature del surgelatore), tagliare il lievito in tocchetti (magari di peso standard in modo da averne già dei panetti pronti), e surgelarlo tal quale, in un recipiente, dopo averlo rinfrescato e aver atteso qualche ora che la mssa lievitasse. Per un congelamento di lungo periodo si può surgelare la massa già essiccata come descritto sopra.

Proporzioni di utilizzo:
-Viene generalmente utilizzato in proporzione di 1:3 (100gr di lievito ogni 300gr di farina), i tempi di levitazione variano a seconda dell impasto (più lenti con farina integrale), e della temperatura.

Saporita e inusuale...colza saltata!


La colza è proprio una verdura d'altri tempi...oltre a essere usata per i sovesci e per l'alimentazione animale, non avevo idea che ancora la si trovasse in commercio per uso alimentare...umano.
Così alcuni giorni fa, uno degli agricoltori da cui prendiamo le verdure me ne ha dato un bel mazzo...e troppo orgogliosa per chiedere "e come cavolo la cucino?!?"  ho pensato che con la mia fantasia culinaria mi sarei certamente arrangiata, e così è stato!
La colza è venuta buonissima, e con il suo sapore costituisce un'ottima alternativa alle verdure che abbiamo mangiato per tutto l'inverno...provare per credere...

Ingredienti per un contorno per 3 persone:
-un mazzo di foglie di colza da 500 gr (anche un pò meno...)
-sale, pepe, peperoncino
-aglio
-semi di girasole (ma perchè no anche noci, semi di sesamo, di zucca e quant'altro...)
-olio e.v.o.

Preparazione:
Sfilare dalla costola le foglie, come si fa per il cavolo nero. Sciacquarle abbondantemente e tenerle immerse in acqua (in modo che quando si metteranno in pentola saranno grondanti).
Mettere sul fuoco una padella a bordi alti o una pentola, con l'olio, aglio e peperoncino e attendere che questi ultimi due inizino a soffriggere e aggiungere quindi anche i vari semini.
Quando l'aglio  è dorato versare nella pentola le foglie di colza ancora molto bagnate, in modo che quell'acqua costituisca poi il liquido di cottura.
Appena messe in pentola o in padella, le foglie sembreranno molto ingombranti...ma vedrete che in pochi minuti il loro volume si ridurrà drasticamente! Se non vi entrassero tutte immediatamente nella pentola, attendete che quelle già messe a cuocere si riducano, versandovi sopra un pizzico di sale e coprendo con un coperchio; dopo uno o due minuti sarete già in grado di aggiungere le foglie rimaste fuori.

Lasciate cuocere la colza per circa 10-15  minuti, su fiamma media ma lasciando la pentola coperta, questo perchè un'eccessiva evaporazione dell'acqua ve la potrebbe far bruciare se non siete li pronti a mescolarla ogni 2 minuti! Quando le foglie avranno un colore scuro e saranno cotte (provatene una), togliete il coperchio, alzate un pò la fiamma e lasciate asciugare, girando di tanto in tanto.

Servite quando volete, calda o fredda, come contorno o accompagnamento di una polenta, o magari su dei crostini passati nel forno con una sfoglia di scamorza affumicata poggiata sopra...

E come sempre, buon appetito!

Cime di rapa...come si deve!

Ho delle serie difficoltà ad inserire UNA ricetta (e di conseguenza anche la relativa fotografia!) per le cime di rapa...ed adesso vi spiego in breve il perchè: dunque, avendo origini napoletane, ho sempre mangiato, in famiglia le cime di rapa, i cosiddetti "friarielli" (nome talvolta usato anche per i peperoncini...ma questa è un'altra storia...), un pò in tutte le salse, per condire la pasta (magari delle buone orecchiette fatte in casa...), come accompagnamento ad una mozzarella fresca e saporita (i carnivori immagineranno invece una succulenta salsiccia), oppure come ripieno, al posto della scarola, di tortani al forno e pizza salate....
Insomma, le cime di rapa sono una verdura davvero versatile, ma per ciascuna di queste preparazioni vi consiglio la medesima ricetta, starà poi a voi decidere se accostarle alla pasta piuttosto che alla salsiccia o utilizzarle come ripieno, fatto sta che se avete un bel mazzo "cimato" (cioè con i fiorellini ancora in boccio) da preparare, questa è a parer mio la via migliore....

Ingradienti:

- 1 Kg di cime di rapa (che cotte si riducono miseramente ad un solo piatto di verdure cotte)
- olio extravergine di oliva
- aglio, sale (pepe)
- peperoncino

(più semplice di così....)


Preparazione:
Pulite le cime come se fossero foglie di cavolo nero...cioè, se siete a Napoli probabilmente di foglie l'ortolano di fiducia non ve ne darà neanche, ma solo fiori; ma qui a Firenze, per cime di rapa si intendono i giovani rami fogliosi, per cui, procedete eliminando le costole dure e tenendo la parte tenera delle foglie così come tutte le cime fiorite (che sono la parte più buona!).
Lavate la verdura in abbondante acqua fredda, e nel frattempo in una pentola capiente fate soffriggere in poco olio uno o due spicchi di aglio e un pò di peperoncino...
Versate quindi le foglie, aggiungete un pizzico di sale che aiuta le verdure a buttare più rapidamente fuori l'acqua e coprite col coperchio.
Le cime ci metteranno una ventina di minuti a cuocere (oppure come me, usate la mitica pentola a pressione che in 10 minuti fa tutto!), e saranno pronte quando, dal colore ancora verde brillante tipico delle verdure lesse, assumeranno un colore "verde militare" dato dalla rosolatura in olio... aggiustate di sale e pepe (se vi paice anche altro peperoncino), e fate asciugare per gli ultimi 5 minuti senza coperchio (a meno che non vogliate utilizzare il preparato per condire la pasta, in tal caso vi conviene tenere un pò di "sughetto").
A questo punto a voi la scelta: nelle orecchiette? Oppure fatte raffreddare e servite magari a cena accanto a dei formaggi? Accompagnate a una polenta, ad un cous cous, o magari dentro una pizza ripena? Questo sta a voi, a me piacciono in tutte le salse, e devo dire che anche gli altri commensali non smettono mai di gradire!
Buon appetito allora....



Mmm...Pan di zucchero mediterraneo e polenta grigliata!

Ingredienti
(per 4 persone)

1 Pan di zucchero
4 acciughe sotto sale (lavate e disliscate)
una manciata di olive verdi o nere
1 cucchiaio di capperi di Pantelleria sotto sale (lavati e strizzati)
Sale, pepe e olio e.v.o.
Opzionale: 1 peperone rosso piccolo (fichè è di stagione!) tagliato a filetti sottili
1 chcchiaio di pangrattato


Per la polenta: utilizzare delle fettine di polenta precedentemente preparata e lasciata raffreddare.

Preparazione

Scottare a vapore il pan di zucchero ed il peperone tagliati a listarelle sottili, asciugarli e quindi saltarli in padella in poco olio assieme ad acciughe, olive, capperini (che possono essere fatti precedentemente dorare con un pò di pangrattato), aggiustare di sale e pepe.

Lasciare cuocere fin tanto che il pan di zucchero non risulti ben amalgamato con gli altri ingredienti.

Grigliare delle fettine di polenta alte non più di 1,5 cm passandole per un paio di minuti al grill nel forno ben caldo oppure preparandole sulla griglia.

Buona e autunnale: zuppa di cicoria e ceci piccante...




Ingredienti (per 4 persone):
100 gr di cicoria,
2 patate grosse e 2 carote,
300 gr di ceci cotti
1 costa di sedano,
4 pomodori freschi,
4 cucchiai di olio extravergine di oliva, peperoncino
4 cucchiai di pecorino grattugiato, 4 fette di pane integrale abbrustolito, sale.

Preparazione:

 Mettete in una pentola con 200 gr di acqua le patate sbucciate e tagliate a dadini, le carote e il sedano a pezzetti, i pomodori pelati e senza semi (cuocete così le verdure ed ottenete un abbondante brodo vegetale).
Salate e fate cuocere per un'ora. A questo punto pulite, lavate e lessate la cicoria; unitela appena è cotta alle altre verdure. A questo punto aggiungete anche i ceci che avrete lessato a parte precedentemente. 
Mettete delle fette di pane tostato sul fondo dei piatti individuali, coprite con gli ortaggi e il brodo e condite con un cucchiaio di olio , peperoncino e pecorino.

Scarola alla napoletana...buonissima anche a Firenze!



Ingredienti (per un contorno per 4 - 5 persone)
1 ceppo di indivia scarola
1 ceppo di indivia riccia
4 acciughe sotto sale
50 gr di olive nere denocciolate
1 cucchiaio di capperi sotto sale
30 gr di pinoli, peperoncino, olio extravergine d’oliva, sale.

Preparazione:
Mondate e lavate la scarola e l’indivia riccia, scolatele e le mettetele in un tegame antiaderente con un pizzico di sale: coprite con il coperchio e le lasciate stufare nella loro acqua di vegetazione fino al termine della cottura.
In una padella antiaderente mettete a scaldare un filo d’olio, aggiungere l’aglio schiacciato, il peperoncino, poi le acciughe disliscate e lavate, i pinoli e un pizzico di peperoncino...
Scolate la scarola e passatela nella padella aggiungendo anche i capperi e le olive tritati. Mescolate bene e regolate di sale.
Lascio cuocere ancora qualche minuto e servite ben caldo!

Peperoni ripieni

La categoria di ricette dei "Peperoni ripieni" racchiude una quantità incredibile di ricette, questo perchè basta dare spazio alla fantasia e sicuramente ciascuno può trovare migliaia di modi gustosi per riempire questi generosi ortaggi...Essendo vegetariana non vi propongo qui una ricetta con carne, tuttavia ne esistono molte a base di macinata o ripieno di salsiccia, o se non amate il riso potete riadattare questa ricetta sostituendo tale ingrediente con pezzetti di pane soffritti...insomma prendete spunto ma date libero sfogo alla vostra creatività culinaria!

Ingredienti 
(per 4 peperoni ripieni):
- 4 peperoni di forma regolare, meglio ancora se chiochiere (che cuociono rapidamente e sono meno indigeste!)
-una tazza di riso (ottimo il basmati, ma va bene anche un Carnaroli...)+ un tocchetto di burro e un pezzetto di cipolla per il soffritto...
-2 pomodori maturi
-1 melanzana lunga (o 2 se sono molto piccole)
-una manciata di capperi
-parmigiano, pangrattato, olio, sale e pepe

Preparazione:
Dopo aver tagliato l'area attorno al picciolo con attenzione (servirà come coperchio ai vostri peperoni ripieni!) cuocete in forno o su una piastra rovente i peperoni ripuliti e sciacquati dai semi interni, finchè non saranno omogeneamente appassiti (non dovranno essere ancora totalemtne cotti).
Se avete tempo e pazienza vi consiglio di porli, ancora roventi, in un sacchetto chiuso, lasciarli così per qualche minuto, e poi spellarli avendo cura di non romperli. Tale operazione ne aumenta senza dubbio la digeribilità.
Mentre i peperoni cuociono, preparate del riso con il metodo pilaf (per chi non lo conosce: in una padella capiente, con poco soffritto di burro e cipolla, rosolate il riso, aggiungetevi un volume doppio di acqua, coprite col comperchio e lasciate cuocere 10 minuti senza mai scoperchiare o girare...), a parte cuocete in poco olio la melanzana fatta adadini, e poi, aggiungetevi i pomodori sempre a dadini, i capperi, e appena il riso sarà pronto saltatelo con queste verdure aggiungendo un filo d'olio, il parmigiano, una manciata di pangrattato e regolate di sale e pepe.
A questo punto riempite col vostro preparato i peperoni, coprite ciascuno con il suo cappuccio, e fate cucere in forno, per il tempo necessario ad amalgamare i sapori e terminare la cottura dei peperoni.
p.s. Sono ottimi anche freddi, anzi, un pò di tempo dopo la cottura permette di insaporire il ripieno e legare di più i sapori!

Zucca alla griglia, per non annoiarsi con le solite verdure...


Beh, ci sono delle gustose pietanze che davvero non hanno bisogno di ricetta, insomma, basta il titolo ed uno sa già cosa fare...diciamo che è proprio il titolo a fare tutto il lavoro, magari dando l'ispirazione per qualcosa che non si era mai provato prima...
E' il caso della zucca alla griglia, ogni tanto quando la preparo, assieme alle più tradizionali zucchine o melanzane, c'è qualcuno che rimane stupito e mi dice "ah, che buona la zucca, così, non l'avevo mai mangiata!"...e allora perchè non ne approfittate anche voi?!
Mi rifiuto di descrivere in "preparazione" come grigliare delle fettine di zucca, vi raccomando solamente di non farle più spesse di mezzo centimetro altrimenti ci mettono troppo a cuocere...poi, date sfogo alla antasia, io le condisco semplicemente così:
-Zucca ( a fettine spesse 0,5 cm)
-Prezzemolo fresco super tritato
-Aglio fresco...meno tritato (così chi non lo gradisce lo può agilmente scansare!)
-Sale, pepe, olio e.v.o....e aceto balsamico (che personalmente mangerei anche la amttina a colazione!)

Tutto qua...deliziosa!

Insalata di melone giallo, menta e feta

Sapete quando succede quella cosa noiosa che vi arenate sulle solite 4 ricette e non fate mai niente di nuovo!? 
Ecco, succede spesso anche a me, meno male che Filippo, quest'oggi, mi ha ricordato una deliziosa ricetta semplice e velocissima, che non spolveravamo da tempo...prometto che scatto una foto appena la preparo e la posto-al-posto del meloncino!

Ingredienti:
-Melone giallo (buono anche il classico retinato, ma questo si addice di più alle insalate...)
-Foglie di menta fresca
-Feta greca
-sale (poco perchè ci pensa già la feta...), pepe
-Aceto balsamico, olio e.v.o.
-semi di sesamo

Preparazione: Beh, non c'è molto da dire, mondate il melone e tagliatelo a piccoli tocchetti...minore è la loro dimensione maggiore sarà la capacità di amalgamarsi dei vari sapori...fate lo stesso con la feta, e aggiungete le foglie di menta, qualcuna tagliata a striscioline molto sottili, in modo che rilasci in modo più mintenso il sapore, mentre le altre possono essere lasciate intere. 
Condite con olio e aceto balsamico...e decorate con semi di sesamo (e magari di papavero che sono proprio carini in contrasto al colore chiaro del melone!)

Pronta in 10 minuti e buooona!

Mmmm..gnocchi di zucca, che buoni!

Ingredienti
(per 6 persone moderatamente golose...)
600 gr di polpa di zucca
450 gr di patate buona (che ne dite di quelle di Montemignaio?!?)
300 gr di farina (bianca "00"...ho provato ma non rende bene quella integrale...)
un mezzo bicchiere di parmigiano grattugiato (o altro formaggio dal sapore deciso)
noce moscata
sale e pepe
semola q. b. per "impanarci gli gnocchi appena fatti)

Per condire: 50 gr di burro (fuso) con qualche foglia di salvia...un classico insomma!

Preparazione:
Tagliate a tocchi e cuocete in forno la zucca...suggerisco il forno piuttosto che la lessatura perchè è importante che la zucca perda l'acqua, e non ne assorba altra! Le patate cuocetele a  al vapore con tutta la buccia, sempre per la stessa ragione, (io le cuocio al vapore in pentola a pressione, circa 7 minuti dal fischio sono sufficienti...)la presenza della buccia limita infattti l'assorbimento di vapore acqueo da parte della patata e ne preserva la presenza di sostanze come l'amido.
Quando entrambe sono cotte e intiepidite, schiacciatele e impastatele con la farina, il sale e il pepe e la noce moscata.
Formate poi dei lunghi "bruchi" di impasto, tagliateli a tocchi della dimensione che più vi aggrada, dategli una forma da gnocco carino e girateli in poca semola per farli asciugare ancora.
Cuocete come ogni gnocco fresco che si rispetti e condite con burro e salvia!
Buon appetito!


Bella, buona e fiorentina: la schiacciata con l'uva!

Dunque, di ricette della schiacciata con l'uva se ne trovano a bizzaffe, ciascuna con qualche variante e , ciascuna considerata più irresistibile dell'altra! Insomma, io da anni vado ormai "ad occhio", e non potendone preparare una seduta stante, prendendo così nota delle singole quantità, ho spulciato internet in cerca di una ricetta che assomigliasse il più possibile alla mia...ed ecco quella riportata dal blog Anice &Cannella...mi pare super attendibile, e magari, finalmente, anche io avrò delle dosi esatte da suggerire agli amici!
p.s. Per chi non conoscessa questa deliziosa schiacciata (immagino nessuno a Firenze, preparatevi ad un gusto particolare e ad uno scricchiolio caratteristico sotto i denti, dato dai semini dell'uva, che per alcuni e fastidiosa ma , in realtà, costituisce la vera e singolare caratteristica di questa ricetta tutta fiorentina!)

Ingredienti
400 gr di farina 0
10 gr di lievito di birra fresco
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 cucchiaino raso di sale
6 cucchiai di zucchero
270 gr di acqua circa

1 kg di uva nera da vino (lavata e mondata)
6 cucchiai di zucchero
olio extra vergino d'oliva (che può essere stato preriscaldato con un rametto di rosmarin o...)
semi d'anice (a piacere)

Procedimento:
Sciogliete il lievito in metà dell'acqua, e lo zucchero nell'altra metà. Poi versate la farina, il sale, lo zucchero e l'olio in una grossa ciotola, e, usando un cucchiaio di legno, impastate brevemente con l'acqua, il lievito e lo zucchero, giusto il tempo per amalgamare gli ingredienti (circa una decina di minuti), lasciate lievitare circa 90 minuti, e procedete a dividere  l'impasto in due parti, una costituita da 2/3 dell'impasto, l'altra ovviamente dal restante 1/3.

Prendete ora la parte dell'impasto più grande e stendetelo con le mani unte in una teglia ben oliata grande circa 30x38 cm. avendo cura di lasciare i bordi alti. Rovesciatevi sopra 700 gr dell'uva totale, cospargete con 3 cucchiai di zucchero, date un giro d'olio. Stendete ora il rimanente 1/3 di impasto e posatelo con cura sull'uva.
Ripiegate sopra questo i lembi della pasta sottostante, avendo cura di sigillare bene. Decorate sopra con l'uva rimasta, spolverizzatela con altri 3 cucchiai di zucchero, un altro giro d'olio, semi di anice (a piacere) e, solo ora, accendete il forno a 180/200°. Non appena questo raggiunge la temperatura, infornate la schiacciata per un'ora circa, o comunque fino a che è bella dorata e l'uva rilascerà un po' del succo succo dando alla schiacciata il tipico aspetto lucido, morbido e succoso.
Ottima anche il giorno dopo!

Dalla tradizione toscana: cazzottini di sedano fritti

I cazzottini di sedano sono delle frittelle toscane a base di sedano, da preparare veramente in poco tempo. Si chiamano così per il particolare modo di prepararle, dovendo stringere la polpa del sedano, dopo averla lessata e tritata, in un pugno di mano, proprio a formare dei “cazzottini”. La preparazione è semplice e gli ingredienti economici. Potete servire queste frittelle come antipasto, insieme ad altre fritture di patate o di verdure, oppure come contorno o, come la tradizione culinaria toscana consiglia, insaporiti in un sugo di pollo.

Ingredienti per  i cazzottini di sedano (dosi per 4 persone):

800 g di sedano
Farina
Olio di semi
Sale
Facoltativi: pangrattato e parmigiano grattugiato

La preparazione consite semplicemente nel lavare il sedano, tagliarne a pezzi le coste avendo cura di eliminarne i fili. Lessate i tocchetti in abbondante acqua salata, scolateli al dente e lasciateli perdere più acqua possibile.


Tritate poi il sedano. Con la polpa ottenuta formate delle frittelle, proprio stringendoli nei pugni, a forma di “cazzottini”. Se il sedano frullato fosse troppo liquido, aggiungete del pangrattato e volendo del parmigiano. Infarinate i cazzottini e friggeteli in abbondante olio bollente.


Quando saranno dorati, lasciateli scolare su carta assorbente da cucina. Serviteli ben caldi....